11 novembre 2008

MULTA ROM SU BUS, LICENZIATO!

Questa è la storia di un controllore che dalla mattina alla sera ha perso il lavoro e non ha potuto difendersi dalle accuse. Era il 21 ottobre. Su un autobus di linea di Bologna salgono i controllori. Un gruppo di rom non ha il biglietto, volano insulti, minacce e spintoni. Scesi dal bus, i rom vengono identificati: non hanno il biglietto ma precedenti penali. Lina Serra, una signora che è sull'autobus, però, non apprezza il modo in cui uno dei controllori tratta i rom, e scrive una lettera a Repubblica. Risultato: il controllore viene "sospeso a tempo inderminato". Ora è a casa. Nessuno gli ha concesso il diritto di replica. Non lo ha fatto il quotidiano la Repubblica che ha ignorato la versione del controllore pur avendo pubblicato la lettera della signora Linda Serra con l’accusa di razzismo che gli è costata il posto di lavoro. Non lo ha fatto la sua azienda, Atc di Bologna, che preoccupata del danno di immagine, subito ha preferito prendere semplicemente per buona la versione della passeggera indignata, senza fare più attente verifiche, prima di rimuovere un dipendente dal suo incarico, a tempo indeterminato, ora senza stipendio.

3 commenti:

  1. Più andiamo avanti e più non capisco dove stiamo andando a finire! Ma si può? Ma perché certe persone devono sempre averla "vinta"? Compri un biglietto al volo in stazione, il treno sta partendo, sali e vai a dire al controllore che non hai fatto in tempo ad obliterare, da persona onesta, e lui non fa spallucce e ti dà una bella multa da 50 euro? Poi arrivano questi stranieri, freschi freschi, e per un buonismo che non mi riesco a spiegare vengono sempre difesi! BASTA!

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  2. La Signora Lina Serra ha controllato se ha ancora il portafoglio nella borsetta?

    Ormai tante persone in Italia hanno il sacro terrore di essere etichettate come razziste e per dimostrare che non lo sono continuano a perpetrare abusi ed ingiustizie nei confronti dei loro connazionali difendendo chi viene qui da noi solo per delinquere. E non ditemi che non sono tutti così, la mosca bianca io non l'ho ancora trovata!
    A me non importa di essere chiamata razzista, io sono ITALIANA, ne sono fiera e voglio che il mio Paese continui ad essere popolato da italiani e da tutti coloro che vogliono contribuire con il loro lavoro ed il loro comportamento serio, onesto e rispettoso.
    Vengono in Italia, fanno quello che gli pare, ridono delle nostre tradizioni e appena uno protesta puntano l'indice e gridano: razzista!!
    Come ringraziamento per averli accolti ci ripagano con un pugno nei denti!
    Anch'io dico basta, riprendiamoci il nostro Paese, i crocefissi, il presepe e le recite di natale, i marciapiedi e i centri storici...

    Scusa Mirko per lo sfogo ma sono stufa di vedere i diritti degli stranieri anteposti ai nostri: noi tiriamo il carretto e paghiamo le tasse e loro si godono i benefici (vedi asili, case popolari, ecc.) stiamo diventando noi la minoranza debole, gli emarginati!!

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  3. Grande nabuck! La penso esattamente come te...Sono stanco di vedere questo perbenismo, dovremmo cominciare a fare le cose giuste e senza pensare a quello potrebbero dire gli altri. Se fossi stato su quel bus mi sarei sicuramente messo a difendere il controllore e state certi che in 2 non sarebbe successo tutto questo.

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